Che tipo di yoga facciamo?
Si comincia da una serie di sequenze dinamiche, accessibili a qualsiasi praticante, che partono dalla mobilizzazione del bacino e di tutti i muscoli intorno alla colonna vertebrale, per migliorare sensibilità percettiva ed efficienza posturale. Si viene introdotti all’uso consapevole dei Bandha, contrazioni volontarie di alcune zone del corpo attivate mediante il respiro profondo e diaframmatico Ujjayi Pranayama, che incrementa le funzioni energetiche dei chakra distribuiti nell’organismo. Successivamente, vengono assegnati gli esercizi tramite l’attenta sincronizzazione di respiro e movimento, Vinyasa, culminanti con le classiche posizioni Asana, mantenute per alcuni secondi; la difficoltà di sequenze e posture varia a secondo del livello di pratica degli allievi.
Il soggetto viene costantemente guidato e spinto alla concentrazione durante l’esecuzione, attraverso l’impostazione di un tono vocale fermo e neutrale, un ritmo continuo misurato ma fluido, per evitare i pensieri vaganti ed ottenere quindi tutti i benefici psicofisici di questa antica disciplina orientale.
Cenni sulle origini
Le origini di questa pratica risalgono a gli albori dell’umanità, quando l’essere per la prima volta si ferma e comincia a riflettere su se stesso. L’essenza dello zazen è ancora la pratica del Buddha storico, arrivata genuina ed intatta sino ai nostri giorni tramite la trasmissione dei grandi maestri. Bodhidharma è stato il primo secondo tradizione, che dall’India -allora comprendeva anche l’Iran- giunse nel V secolo in Cina e formò alcuni monaci divenuti leggendari; Eka fu uno di questi. Dunque, la pratica dello stare seduti in meditazione, in sanscrito dhyana, il cui significato può essere tradotto anche come concentrazione, divenne in questa nazione Chàn, per indicare la sua provenienza dal buddhismo. Fu Dogen, genio venuto dal Giappone che nel 1200 senti l’urgenza di compiere un pellegrinaggio in Cina, dove si fermò nel tempio dove era diffusa finché non ottenne l’illuminazione. Tornato nel suo paese formò una scuola di adepti e scrisse un testo fondamentale, il Fukanzazengi, in cui vengono elencati precetti, fondamenti filosofici e pratici dello Zazen, lo stare opportunamente seduti su un apposito cuscino, zafu, per cercare la verità dell’esistenza con tutto il proprio essere. Zen è appunto il termine che tradotto designa la provenienza dalla scuola cinese ed indiana insieme.
Quello che noi pratichiamo oggi, pur avendo nell’India prima di Cristo la sue origini, ci giunge quindi dalla tradizione religiosa giapponese, che rende incredibilmente attuale ed efficace la ricerca della spiritualità nella realtà contemporanea.
Di cosa si tratta?
Gli incontri, che si tengono in apposita struttura ricettiva o anche in natura, comprendono una parte introduttiva, che fa luce sui meccanismi della mente inquieta, proiettata, tramite i pensieri vaganti, ad afferrarsi all’esterno del nostro essere, ed una parte tecnica su postura seduta, arte del respiro e meditazione guidata, incentrata sull’ascolto di parti sensibili del nostro corpo. Dobbiamo rivolgere, individualmente, in modo fermo e sopratutto imparziale, uno sguardo all’interno della nostra stessa anima. Solo così possiamo scoprirne l’inalienabile, immenso valore.
Segue poi una libera conversazione a cura del maestro che, partendo da un argomento di riflessione comune e attuale, a volte anche un problema personale, ci conduce ad approfondire il significato dell’incontro, per sciogliere quei nodi cruciali che oltre alla salute del corpo fisico sono in diretta relazione con la ricerca del vero Sé universale.
I percorsi, adatti a tutti, culminano con la pratica di meditazione in natura, sono stati scelti e tracciati con estrema cura, e perfetta conoscenza delle meraviglie del territorio. In genere brevi e classificati facili, si snodano tramite tappe contemplative in luoghi suggestivi, creando intimamente stupore nel fruitore, in armonica connessione con la grandiosità del paesaggio.
Una vivida sensazione di consapevole benessere, il kensho: unione intima tra individuo e realtà, stimolata tramite le lezioni, viene qui incoraggiata da precise indicazioni. Così, muovendoci in accorto silenzio, coltivando, passo, passo attenzione corporea e movimento spontaneo in ambiente selvaggio, ci liberiamo dallo stress a cui siamo avvezzi, divenendo parte pulsante, armonica e sensibile nell’ecosistema.
Richiedi calendario e programma giornaliero e di più giorni
🏠 Nome Attività: Kensho Yoga – Yoga, Escursioni e Benessere in Natura
📍 Sede: Castel del Monte (AQ) – Parco Nazionale del Gran Sasso
💻 Sito Web: https://kenshoyoga.it/
📞 Telefono: +39 348 7833712
📧 Email: pittalariele@gmail.com
📱 Social Media: https://www.facebook.com/Kenshoyogaasd/
📚 Articoli:
📚 https://eventiyoga.it/insegnante/insegnante-yoga-castel-del-monte-51497/
📚 https://www.iodonna.it/benessere/fitness-e-sport/foto-racconto/5-retreat-yoga-da-non-perdere-a-giugno-2022
©Copyright Castel del Monte 2024 | Privacy Policy | Cookie Policy | Powered by Marslabs