La Notte delle Streghe

La Notte delle Streghe, ru rite de' re sette sporte, è la trasposizione teatrale di un antichissimo rito che si è svolto fino agli anni '50 del 900 esclusivamente A Castel del Monte (comune), piccolo borgo fortificato alle pendici del Gran Sasso d'Italia. Questo rito serviva ad esorcizzare la paura delle streghe che aggredivano i bambini appena nati e li "succhiavano" fino a togliere loro la vita. Da questa antica credenza, nel 1996 è nato uno spettacolo teatrale itinerante che si svolge ogni anno, il 17 e 18 Agosto, all'interno del borgo medievale di Castel del Monte. Il nome di questo rito si rifà direttamente alle modalità di svolgimento. Esso infatti consisteva nel vegliare il bambino malato per nove notti, dopo le quali venivano presi i suoi panni e in processione, la mamma del bambino, la comare di battesimo e altre donne, parenti e vicine di casa fidate, passavano di notte e in totale silenzio sotto sette sporti appunto, dopo i quali giunte ad un crocevia si fermavano e battevano con forza i panni del bambino dandogli poi fuoco. Cosi si credeva di cacciare la strega che stava succhiando il bambino e guarirlo. Questo rito si è tramandato oralmente per secoli ed esistono pochissime fonti documentarie certe. Una delle poche testimonianze scritte è riportata da Francesco Giuliani, poeta pastore che alla sua vita solitaria di pastore associava una grande passione per i libri. Acculturatissimo per i suoi tempi si dilettava nella scrittura di argomenti legati al suo paese, Castel del Monte, e alle sue vicende personali sopratutto relative ai tempi della guerra, cui fu chiamato a partecipare. Nei suoi scritti si trovano numerosi accenni al "rito de' re sette sporte", ma sopratutto alle condizioni di vita precarie del tempo, vera causa della malattia che coglieva i bambini piccoli, succubi della miseria e delle scarse condizioni igeniche.