Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga

"Man mano che salivamo, se ci voltavamo indietro, il nostro sguardo abbracciava l’intero altipiano, svelando in tutto il suo splendore la grandiosa mole del Gran Sasso." – Ignazio Silone

Il Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga rappresenta il cuore dell'Appennino ed è uno dei più grandi parchi d'Italia e d'Europa, con una superficie di 150.000 ettari. Si estende tra Abruzzo, Lazio e Marche, includendo ben 44 comuni. La vetta più alta, il Corno Grande, con i suoi 2912 metri è il tetto dell’Appennino centrale e ospita il ghiacciaio più meridionale d’Europa, il Calderone. Le caratteristiche geologiche del parco, con rocce calcaree e dolomitiche sul Gran Sasso e arenarie e marne sui Monti della Laga, creano una straordinaria varietà di ambienti naturali, rendendolo un tesoro di biodiversità. Con oltre 2300 specie vegetali, il parco rappresenta più di un quinto dell'intera flora europea e un terzo di quella italiana. Tra gli anfibi, sono presenti 14 specie, tra cui quattro tritoni, un caso unico in Italia. Questa ricchezza biologica è dovuta anche alla particolare posizione geografica del parco, che funge da spartiacque biogeografico tra Nord e Sud, ospitando specie sia mediterranee sia artico-alpine.

Flora e Fauna

"Ogni passeggiata nella natura ci dona molto più di quello che cerchiamo." – John Muir

Con le sue 2364 specie vegetali censite, il Parco del Gran Sasso e Monti della Laga è una delle aree protette più ricche di biodiversità vegetale in Europa. Tra queste, 139 sono endemiche italiane e 12 uniche del parco. Le specie più preziose si trovano nelle alte quote, come l'Androsace di Matilde, l'Adonide ricurva e la Stella alpina dell’Appennino. A quote più basse troviamo l'Astragalo aquilano, esclusivo di questa zona. In primavera, alle pendici del Gran Sasso, si può ammirare la fioritura dell’Adonide gialla, specie ritenuta estinta fino alla sua riscoperta nel parco. Tra gli animali, il simbolo del parco è il Camoscio appenninico, reintrodotto con successo grazie al progetto europeo “Life Coornata”, che oggi conta più di 500 esemplari. Altri grandi erbivori includono cervi e caprioli, predati dal lupo appenninico. Il parco ospita anche il raro Orso bruno marsicano, tornato recentemente a popolare quest'area. La fauna comprende numerosi mammiferi, tra cui martore, gatti selvatici e istrici, e rapaci come l’Aquila reale e il Falco pellegrino. Il lago di Campotosto è un rifugio per migliaia di uccelli acquatici durante la migrazione, mentre le vette ospitano specie rare come il Fringuello alpino e la Coturnice. Nelle alte praterie si trova la Vipera dell’Orsini, la cui popolazione più numerosa si trova proprio nel parco.

Paesaggio

"Possa il vostro cammino essere tortuoso, ventoso, solitario, pericoloso, e portarvi al panorama più spettacolare." – Edward Abbey

L'estensione del parco e la varietà delle altitudini e delle rocce creano una gamma straordinaria di paesaggi. Alle alte quote, il regno selvaggio delle cime sfiora i 3000 metri, con relitti glaciali e specie endemiche. Campo Imperatore, conosciuto come il "piccolo Tibet", stupisce con la sua vastità e i suoi pascoli infiniti. Alle pendici del Gran Sasso, borghi fortificati e castelli si fondono armoniosamente con i paesaggi agrari, mentre nei pressi dei Monti della Laga, le acque abbondano con cascate spettacolari e vaste faggete, dove in autunno riecheggia il bramito dei cervi. Rocca Calascio, considerato uno dei dieci castelli più belli al mondo dal National Geographic, è un simbolo della maestosità storica e naturale di questo territorio. La parte del parco nelle Marche è dominata da castagneti secolari e piccoli borghi, mentre il versante laziale è caratterizzato da paesaggi rurali e siti di interesse naturalistico, come l'area umida di Lago Negro.